Quando la coppia va in terapia
La terapia di coppia è una modalità di intervento terapeutico a cui si ricorre soprattutto nei casi in cui i due partner stiano attraversando un momento di forte difficoltà.
Solitamente in questi casi si parla proprio di crisi di coppia.
La situazione descritta da molti è questa: si comincia a litigare in modo frequente, a discutere senza riuscire mai a trovare un accordo. Talvolta cala il silenzio, si alza un vero e proprio muro. Il rapporto sembra destinato a rompersi, sotto il peso opprimente dell’incomunicabilità. Non si riesce più a ritrovare l’armonia, la complicità. Spesso da parte di entrambi c’è l’incapacità di mettersi a nudo, dando voce e corpo alle proprie emozioni, ai propri reali bisogni. Anche l’attrazione viene meno, non si sente più il desiderio dell’altro, manca il coinvolgimento, l’eros.
In un altro articolo di questo blog, abbiamo già parlato delle coppie in crisi e dei diversi motivi per i quali una relazione può subire degli scossoni.
Quando ci si trova in una situazione del genere, la terapia di coppia può aiutare. Ma come?
Perché dovrei parlare dei miei problemi di coppia con un estraneo?
Esistono diversi pregiudizi sulla terapia di coppia. Capita spesso di sentire mariti, mogli, fidanzati o conviventi che escludono la possibilità di intraprendere un simile percorso perché non credono nella sua efficacia. In molti casi, la domanda che si pongono è: perché dovrei andare a parlare con uno sconosciuto dei miei problemi di coppia?
Come può un estraneo aiutarmi a risolvere la crisi con mio marito/mia moglie?
Un po’ di imbarazzo nel rivolgersi a un terapeuta di coppia è del tutto normale e comprensibile. Tuttavia, occorre evidenziare come questa resistenza sia un sintomo della difficoltà a contattare le proprie emozioni più profonde, portandole alla luce.
In realtà, il fatto che il terapeuta sia un perfetto sconosciuto, un terzo soggetto esterno alla coppia, è garanzia di maggiore imparzialità di giudizio. Il terapeuta, da professionista esperto, è super partes, al di sopra delle parti e può esprimersi in modo oggettivo. Non è un amico o un parente, che ci conosce da vicino e che quindi dà consigli anche sulla base dell’onda emotiva. Le sue parole non sono dettate dall’emotività.
Per lui o lei non c’è alcun tipo di coinvolgimento e questo aspetto è essenziale in una situazione di forte tensione come quella vissuta dalle coppie in crisi.
Uno sguardo esterno sulla coppia
Inoltre, nel momento in cui la coppia sperimenta un malessere che perdura nel tempo e non riesce a superarlo in modo autonomo, c’è il rischio che i problemi si trasformino in dinamiche ripetitive, in schemi di comportamento ripetuti che non fanno altro che alimentare il disagio.
È un circolo vizioso dal quale è difficile sfuggire senza un supporto. È utile, a questo punto, rivolgersi a qualcuno di esterno per avere uno sguardo altro sulla coppia. Uno sguardo che, scevro dal giudizio, possa vedere qualcosa che i partner non riescono a vedere. Cominciare una terapia di coppia significa aprirsi a una prospettiva nuova, diversa dalla propria, acquisendo gli strumenti per leggere e interpretare in modo alternativo la relazione e le sue difficoltà.
La terapia di coppia fornisce ai due partner un contesto all’interno del quale comunicare in modo non aggressivo. Lo psicoterapeuta, infatti, svolge la funzione di un mediatore che disciplina gli scambi verbali tra i membri della coppia. All’interno del setting terapeutico vengono stabilite delle precise regole di comportamento e il terapeuta si assicura che vengano rispettate da entrambi. Si tratta di regole semplici come evitare di interrompere l’altro mentre sta parlando oppure predisporsi all’ascolto, cercando di assumere un atteggiamento non giudicante. Se uno dei due alza la voce e la discussione diventa troppo accesa, il terapeuta può chiedere di abbassare i toni.
Il terapeuta crea il clima giusto perché entrambi i partner si sentano accolti e possano esprimersi liberamente, senza timore dell’altro. Quello della terapia è uno spazio neutro, nel quale è possibile esternare sentimenti, emozioni, pensieri e opinioni.
Inoltre, il terapeuta di coppia ha la facoltà di sospendere l’agito, invitando entrambi i partner a riflettere in modo attento su quel che avviene. Ciò consente di aprire alla dimensione della riflessione che conduce a mettere in luce le dinamiche in atto, arrivando anche a una più profonda comprensione del problema.
La terapia di coppia funziona davvero?
Tornando al quesito iniziale: la terapia di coppia funziona davvero? Per rispondere bisogna fare una premessa: la psicoterapia non è magia e non funziona come un rimedio miracoloso che cura tutti i mali.
L’obiettivo è quello di superare la crisi e aiutare i partner a vivere in modo più sereno e soddisfacente la propria relazione, trovando dentro di sé le risorse necessarie a superare il conflitto.
Ma la terapia, qualunque sia l’orientamento scelto, non funziona “di per sé”. Si tratta di un percorso che richiede volontà e costanza di chi lo intraprende.