Da diversi anni, pratico e divulgo la psicoterapia spirituale, una disciplina emergente che integra le conoscenze della moderna psicoterapia con la dimensione spirituale dell’essere umano.

Gli insegnamenti dei grandi maestri spirituali, in effetti, possono trasformarsi in una grande risorsa terapeutica, capace di promuovere non soltanto l’autoconoscenza e la consapevolezza ma anche una guarigione più profonda e duratura nel tempo.

In questo contesto, vorrei discutere dei parallelismi presenti tra la psicoterapia spirituale e gli illuminanti insegnamenti di Paramahansa Yogananda, uno dei più influenti maestri spirituali del XX secolo, filosofo, scrittore e mistico, la cui riflessione ha trovato ampia diffusione nel mondo attraverso il libro “Autobiografia di uno yogi”, tradotto in 35 lingue diverse.

Nel corso della sua vita, Yogananda ha esplorato la connessione tra mente, corpo e spirito, portando alla luce concetti e pratiche che hanno profonde somiglianze con i principi alla base della psicoterapia spirituale.

Questo articolo esplora i punti di contatto tra queste due visioni, evidenziando come possano integrarsi per promuovere il benessere completo dell’individuo.

L’integrazione tra mente, corpo e spirito. La via della vera guarigione

Quando un uomo chiude le finestre che danno alla vita salute, potere e luce e le mantiene chiuse per un periodo di tempo indefinito, deve fare uno sforzo per aprirle ancora e permettere così alla luce di entrare.”

Yogananda paragona la vita dell’uomo a una casa con tre finestre, che rappresentano tre dimensioni fondamentali dell’esistenza, in stretta relazione tra di loro: il corpo, la mente e l’anima.

Molte persone tengono chiuse una o più di queste finestre, precludendosi così la possibilità della salute e del benessere.

Secondo gli insegnamenti del maestro, non esiste guarigione che sia soltanto del corpo.

La vera guarigione avviene a tutti i livelli: fisico, mentale e spirituale.

Ma come?

Attraverso la meditazione e, soprattutto, il controllo dei pensieri, pratiche che consentono di immergersi nella pace e nella calma, di trovarla all’interno di sé stessi.

Tali insegnamenti trovano un parallelo importante nella psicoterapia spirituale, che vede la mente come un ponte tra l’esperienza materiale e l’esperienza spirituale.

In questa prospettiva, è possibile impiegare la meditazione per aiutare i pazienti a superare traumi e blocchi emotivi, oltre che come tecnica utile e di grande efficacia per gestire le crisi d’ansia e gli attacchi di panico.

Autorealizzazione e consapevolezza

Riconoscere la propria natura divina interiore.

Questo è il cuore dell’insegnamento di questa grande guida spirituale, che incoraggia ciascun individuo a cercare di scoprire e risvegliare il proprio Sé profondo, raggiungendo così l’autorealizzazione e quindi la vera felicità.

Secondo Yogananda, ciò può avvenire soltanto trascendendo l’Ego, cioè la falsa identificazione con il corpo, i pensieri e le sensazioni materiali, responsabile dell’illusione per la quale sentiamo di essere separati dal resto dell’universo.

È l’Ego, infatti, a causare la maggior parte della nostra sofferenza, poiché ci spinge a cercare la felicità nelle cose temporanee e transitorie del mondo esterno, piuttosto che nel nostro Sé interiore, eterno e divino.

Per entrare in contatto con esso, Yogananda propone diverse pratiche spirituali, tra le quali il Kyria Yoga, una pratica yogica molto antica, fondata sul controllo del respiro che promuove uno stato di calma e di comunione con il tutto.

Tutto questo trova ampio riscontro nella psicoterapia spirituale.

Il terapeuta che segue questo orientamento, infatti, accompagna il paziente alla scoperta delle sue reali motivazioni,al di là dei condizionamenti egoici.

L’obiettivo del lavoro terapeutico è spesso liberare la persona dalle limitazioni autoimposte, portandola verso un senso di libertà e pace interiore.

 

Gestire le emozioni e superare il dolore

Altro elemento di grande rilevanza all’interno della riflessione di Yogananda sono le emozioni, in particolare quelle negative (rabbia, tristezza, invidia, rancore etc.) che, secondo la sua visione, non fanno parte della nostra essenza spirituale, ma sono prodotte dalla mente egoica.

Onde affrontare queste emozioni e liberarci da esse prima che riescano a prendere il sopravvento e a controllarci, il maestro invita a utilizzare le pratiche spirituali come la meditazione allo scopo di riconoscere tali sentimenti negativi, senza identificarsi con essi, osservandoli come uno spettatore esterno.

In questo modo, è possibile dissolvere la negatività emotiva, sostituendola con pace, gioia e armonia spirituale.

Allo stesso modo, la psicoterapia spirituale si pone l’obiettivo di aiutare chi intraprende questo tipo di percorso ad apprendere come gestire le emozioni difficili, che non devono essere represse o esiliate, ma accolte, comprese e trascese attraverso l’esplorazione del proprio mondo interiore.

La connessione con Dio e l’universo

Un altro tema centrale degli insegnamenti del grande maestro e guida spirituale è la connessione di ciascuno di noi con Dio o con una forza superiore e invisibile che, però, riusciamo a sentire nel profondo di noi stessi.

Questo legame, secondo Yogananda, è il fondamento di una vita veramente piena e in armonia. Egli credeva, infatti, che soltanto attraverso la comunione con il divino si potesse ottenere una felicità e una pace durature.

Tale convinzione trova un corrispettivo nell’idea – promossa dalla psicoterapia spirituale – che l’individuo possa trovare sollievo alla sofferenza che prova riscoprendo e facendo esperienza di una verità che in molti ignorano o hanno dimenticato: l’intima e profonda unità del tutto.

Ritrovare la connessione, comprendere che non siamo divisi dal resto ma siamo un tutt’uno con la natura, con gli altri e con l’universo intero, ci consente di superare il senso di solitudine esistenziale che ci permane e di dare un significato alla nostra vita.

In sintesi, gli insegnamenti di Yogananda e la psicoterapia spirituale condividono l’obiettivo di unire la dimensione spirituale e quella psicologica, promuovendo una crescita integrata dell’individuo. Entrambi i sistemi vedono la guarigione come un processo di trasformazione interiore che coinvolge la mente, il corpo e lo spirito.

Immagine di copertina:

Immagine di freepik

Share on FacebookTweet about this on TwitterEmail this to someoneShare on LinkedInPin on Pinterest