Salve a tutti,
in questo video parleremo della sindrome dell’impostore, un disagio molto diffuso e che genera sofferenza in diverse sfere della vita, in quella amorosa, in quella amicale e nella sfera lavorativa.
In poche parole, il soggetto che vive questo disagio ha interiorizzato la falsa convinzione che se gli altri potessero conoscerlo veramente in profondità, lo giudicherebbero negativamente, non lo apprezzerebbero e si allontanerebbero da lui.
Molto spesso la persona che soffre della sindrome dell’impostore può risultare piacevole nei contesti relazionali, può occupare, rivestire il ruolo di leader ed essere percepita dagli altri come persona carismatica.
Eppure la sua falsa convinzione interiore patogena la porterà a chiudersi, a rifuggire da tutte quelle dimensioni caratterizzate da intimità, da tutte quelle situazioni dove si va un pochino più nel personale.
In questo video cercheremo di comprendere le origini di questo disturbo e le modalità attraverso le quali poterlo superare.
Ringrazio davvero tutti coloro che iscrivendosi al canale sostengono questo progetto di psicoterapia spirituale. Entriamo subito nel vivo del tema.
Sindrome dell’impostore: da cosa deriva?
Diciamo subito che un bambino per diventare un giorno un adulto sano e felice ha assoluto bisogno di ricevere amore incondizionato, che poi è l’unica forma di amore autentico.
L’amore condizionato, infatti, assomiglia molto di più a un commercio, a uno scambio, dove da un lato c’è il bambino che è fisiologicamente assetato di amore e dall’altra c’è il genitore che può erogare questo amore in cambio però di una restituzione narcisistica.
In un assetto di questo tipo, il bambino non sente di poter poggiare su una base sicura. L’amore dei genitori non è qualcosa di certo e lui deve poterlo conquistare ogni giorno, cercando di compiacerli.
L’amore incondizionato invece non può mai né aumentare né diminuire, è sempre stabile e gratuito. Non dipende da niente, non dipende dalle performance.
Se un padre ama di amore vero la figlia, il suo amore non aumenta se questa figlia è la più brava della classe. Né può diminuire se si accorge che è meno portata nello sport o se vede che non è la più bella della classe.
Il suo amore è incondizionato, rimane stabile.
La ferita narcisistica nella Sindrome dell’impostore
Se un bambino riceve questo tipo di amore, si sentirà sicuro di sé e sarà portato a esprimere la propria autenticità, vivrà in modo spontaneo e manifesterà i propri talenti.
Ma quando il bambino non viene amato in modo vero, comincia a farsi strada dentro di lui la falsa convinzione di essere mancante.
Cioè per il bambino se il genitore non lo ama vuol dire che in lui c’è qualcosa di sbagliato.
Si forma quindi una ferita narcisistica. Si forma addirittura un senso di colpa
Il bambino comprende in qualche modo che per essere amato non può manifestare ciò che è ma deve assumere un Falso sé. In questo modo il bambino interiorizza uno stampo relazionale basato sulla rinuncia al proprio desiderio in favore del desiderio dell’altro.
Viene imprintato per così dire, interiorizza questo forte imprinting basato su una pacificazione per servilismo.
E questo pacchetto relazionale verrà poi trasferito nella successive relazioni significative della vita adulta.
Si capisce allora come un soggetto che abbia ricevuto dai genitori l’istruzione secondo la quale per essere amato debba assumere un falso sé, debba rinunciare alla propria autenticità, tenderà poi a cadere nella dolorosa percezione di essere un impostore.
Di vivere le relazioni come un impostore.
Ma tale percezione, lungi dal riflettere un qualche tipo di verità, non è altro che l’effetto di un trauma, di un’esperienza che il soggetto avrebbe avuto il diritto di non vivere.
Un’emorragia di autostima
È importante notare inoltre come in una sindrome di questo tipo si generi anche una ulteriore emorragia dell’autostima.
Tutti i feedback, anche molto positivi che la persona può ricevere, giungono soltanto al suo Falso sé, alla sua maschera, e non alimentano mai l’autostima della persona che in segreto continuerà a sentirsi sempre mancante e inadeguata.
Superare la sindrome dell’impostore con la psicoterapia
Vediamo ora come affrontare nell’ambito della psicoterapia questo tipo di disagio.
La prima arma usata dallo psicoterapeuta è quella della consapevolezza. Nel momento in cui il soggetto si renda conto di essere preda di un condizionamento di questo tipo, ha la possibilità di decondizionarsi.
Nella misura in cui io vedo una certa dinamica, non mi identifico più in questa dinamica anche perché ne comprendo l’illusorietà, ma mi identifico nella mia consapevolezza, nell’osservatore di questa dinamica.
In secondo luogo, è molto importante che il soggetto dopo aver preso coscienza di questo tipo di condizionamenti e dinamiche, possa fare poi anche un’esperienza emotiva sostitutiva. Egli cioè nell’ambito di una psicoterapia individuale, o meglio di gruppo, deve poter sperimentare un’accoglienza incondizionata, un amore incondizionato.
In tal modo egli potrà piano piano disidentificarsi da quel Falso sé, potrà abbandonare quella pacificazione per servilismo e ricominciare a seguire il proprio desiderio anziché il desiderio dell’altro.