Salve a tutti, ringrazio davvero di cuore tutti quelli che si stanno iscrivendo. In questo video voglio affrontare con voi un fenomeno inquietante.
Stiamo assistendo a una vera e propria caccia alle streghe nei confronti del cosiddetto narcisista patologico. Sul web, stanno girando titoli dal contenuto esplicitamente sadico e violento. Ve ne riporto alcuni:
Come far impazzire un narcisista. Come vendicarsi di un narcisista. Come colpirlo, come metterlo sotto i piedi, come annientarlo, come punirlo severamente, destabilizzarlo, confonderlo, ferirlo, farlo soffrire.
Come distruggere il narcisista patologico.
Esistono centinaia di video con titoli come questi. Mi rendo conto che sembrano frasi uscite da un film distopico. Ma basta inserire poche parole sulla barra di ricerca di Youtube per realizzar con i propri occhi quanto sta avvenendo.
Si stenta a crederlo ma diversi presunti esperti del benessere mentale stanno divulgando sul web strategie mirate a generare sofferenza in persone con un disturbo narcisistico di personalità. Questo inquietante fenomeno nasconde una dinamica sotterranea che riguarda ciascuno di noi ma di cui nessuno sembra rendersi conto.
In questo video, avremo modo di vederla insieme.
Il narcisista patologico è un ex bambino umiliato
Diverse professionisti stanno utilizzando le conoscenze a loro disposizione per istruire persone che si ritengono vittime di un narcisista per vendicarsi dei torti subiti, reali o presunti che siano.
Non dimentichiamo che il disturbo narcisistico di personalità è una categoria diagnostica riconosciuta dal DSM che identifica un disagio mentale importante e pervasivo.
Dobbiamo tenere a mente che un narcisista non è che un ex bambino umiliato. Le mortificazioni emotive subite in famiglia lo hanno trasformato suo malgrado in una sorta di tossicodipendente del riconoscimento. Sappiamo come siano le ferite del passato a produrre i comportamenti negativi di oggi.
Allora, aprire ulteriormente quelle vecchie piaghe, quali effetti potrà mai avere?
Davanti a questi scenari vengono in mente le parole di Gesù quando mette in guardia i discepoli: “Guardatevi dai falsi profeti che vengono a voi in veste di pecore ma dentro son lupi rapaci. Dai loro frutti li riconoscerete”.
E in effetti quali frutti potranno mai produrre questi insegnamenti in cui viene istigata la vendetta e la violenza emotiva? Chi dovrebbero aiutare tali consigli?
Chiaramente nessuno.
L’inutile vendetta contro il narcisista: un’escalation di rabbia e dolore
Anzi non fanno che generare dolore sempre più intenso che si dispiega su diversi livelli psichici e relazionali. Ovviamente non aiutano gli individui con disturbo della personalità narcisistica che dopo essere stati umiliati da bambini, vengono umiliati anche nella vita adulta. Su questa strada, i loro sintomi non potranno che intensificarsi generando ulteriore dolore in loro stessi e di conseguenza anche nelle persone con cui si trovano in relazione.
Tantomeno tali consigli aiutano le vittime del narcisista, innanzitutto perché nessuna vendetta porta giovamento. Una logica di questo tipo infatti non fa che innescare una dimensione simmetrica di Ego contro Ego, dando il via a una inutile e dolorosa escalation di rabbia e dolore.
Ma l’elemento più dannoso riguarda probabilmente il fatto che si stiano spronando le vittime del narcisista a risolvere il proprio disagio attraverso un agito esteriore e concreto, quando sappiamo che l’unica salute possibile non può che trovarsi in una soluzione interiore.
La vendetta inoltre non è che un’altra forma di attaccamento e dipendenza. Corrisponde a uno stato mentale che sbilancia ulteriormente la persona fuori da sé stessa.
Salvarsi dal narcisista, ritrovando il proprio centro
L’individuo che ha sofferto accanto a un narcisista dovrebbe al contrario essere aiutato a trovare un proprio centro e lavorare sulle cause che l’hanno portato a entrare in una relazione malata di quel tipo. Questa maggiore centratura e consapevolezza riporterà poi l’autostima del soggetto a un livello più sano, più adeguato.
Detto questo dovremmo porci ora una domanda fondamentale:
perché ha preso piede questa caccia alle streghe rivolta verso il narcisista?
Perché tutta questa attenzione sul narcisismo patologico?
In tal senso è utile considerare che al di là degli attacchi sadici di cui abbiamo parlato, esistono comunque migliaia di video sul tema del narcisismo.
Come si spiega tutta questa attenzione, tutta questa preoccupazione verso la figura del narcisista? Come mai personalità ben più pericolose, come ad esempio quella psicopatica, non suscitano neanche lontanamente la stessa attenzione da parte del pubblico?
In tal senso risultano illuminanti le parole di Jung secondo il quale non sopportiamo nell’altro ciò che non abbiamo risolto in noi stessi. Se consideriamo che il narcisismo nasce fondamentalmente dalle umiliazioni vissute da bambini e che gli adulti di oggi sono cresciuti in un mondo adultocentrico, caratterizzato da un’assenza totale di conoscenze psicologiche, in cui i metodi educativi erano spesso basati sull’autorità, le punizioni e i cosiddetti schiaffi educativi, possiamo aprire gli occhi sul fatto che ad essere narcisista è la nostre stessa cultura e società.
Trascendere il narcisista che è dentro di noi
A essere narcisistico è il nostro modo di pensare, di vivere e di entrare in relazione con il prossimo.
Soprattutto è narcisistico ed egoico il nostro modo di concepire l’amore, un amore molto spesso basato sull’idolatria. A livello profondo e inconscio proiettiamo nel partner una figura idealizzata e quindi narcisistica dalla quale ci si aspetta la felicità, la salvezza, la guarigione dai nostri traumi infantili.
Questa prima fase di idealizzazione e luna di miele in cui inconsciamente crediamo di esserci uniti a una sorta di semidio finisce però nel momento in cui comprendiamo che l’altro non è che un semplice essere umano fisiologicamente attraversato dalla mancanza.
A questo punto il partner non è più amato ma odiato, diventa la persona a cui attribuire tutti i nostri fallimenti e il nostro dolore. Si converte spesso ai nostri occhi in un obiettivo su cui sfogare tutta la nostra frustrazione. Un bersaglio da attaccare e di cui vendicarsi.
Tutto questo avviene perché non comprendiamo che se c’è salvezza nell’amore per l’altro, tale salvezza si trova nell’amore stesso e non nell’altro in quanto tale.
L’altro a volte può costituire un varco verso la salvezza ma non è mai la salvezza stessa.
Il vero problema è che invece di risanare le nostre ferite emotive rivolgendoci verso il nostro mondo interiore e spirituale, cerchiamo di compensare la nostra insicurezza all’esterno, attraverso persone più o meno afflitte dallo stesso disagio. E quando questo tentativo fallisce, diventiamo disperati e arrabbiati.
Questa caccia alle streghe non a allora che cavalcare un fenomeno proiettivo di massa in cui cerchiamo di distruggere nell’altro ciò che avremmo bisogno invece di trascendere in noi stessi.
Mi riprometto di tornare su questo tema così importante in un prossimo video.
Intanto vi auguro buona giornata.
Dottor Simone Ordine, psicologo e psicoterapeuta Roma Prati
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