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In questo contributo porteremo alla luce il lato oscuro della psicoanalisi e del suo stesso fondatore Sigmund Freud. Ci accingiamo ad approfondire l‘evento che ha cambiato per sempre il volto della psicoanalisi e che gli addetti ai lavori scoprono come il clamoroso voltafaccia di Freud.

Mi riferisco al momento in cui il giovane psichiatra viennese, piegandosi al demone della propria ambizione, ha negato la realtà dei maltrattamenti e degli abusi sessuali subiti dai suoi pazienti, tradendo proprio coloro che avrebbe dovuto proteggere.

Probabilmente sono in pochi a conoscere questi fatti.

Ma ciò che stiamo per descrivere è già stato consegnato nero su bianco alla storia della psicoanalisi e chiunque può verificarlo svolgendo una piccola ricerca personale.

Mostreremo inoltre come il celebre COMPLESSO DI EDIPO, il nucleo centrale di tutta la psicoanalisi, rappresenti un costrutto artificioso e distorto che per lungo tempo ha interferito negativamente sul modo di concepire la mente umana.

Questo video non ha l’intento di giudicare uno degli intellettuali più influenti del XX Secolo.

Da psicoterapeuta, desidero solamente far luce su determinate dinamiche che ancora oggi rischiano di generare confusione e sofferenza nell’ambito della cura della persona.

Poste queste importanti premesse, siamo pronti a entrare nello specifico dei fatti.

La teoria del trauma reale: abusi e maltrattamenti all’origine dei traumi infantili

Nel 1895, con l’opera “Studi sull’isteria” Freud inizia la sua sfolgorante carriera, ponendo le basi della teoria del trauma reale, anche nota come teoria della seduzione. Dopo aver raccolto numerose testimonianze, il giovane medico si rende conto che la maggior parte dei sintomi dei suoi pazienti nascono da traumi infantili.

Comprende anche che tali traumi riguardano spesso maltrattamenti e abusi sessuali perpetrati su bambini da parte degli stessi familiari.

Parliamo quindi di genitori, fratelli, cugini, zii, nonni e amici di famiglia.

Questa teoria denuncia costituisce uno straordinario passo avanti nella nascente psicoterapia e nella cultura umana in senso generale.

Da un lato si inizia a riconoscere l’importanza dei traumi infantili come causa della sofferenza psichica.

Dall’altro queste idee innovative costituiscono una importante messa in discussione della cultura maschilista e adultocentrica dell’Europa di fine Ottocento.

Il voltafaccia freudiano

Ma ecco che poco dopo arriva il grande voltafaccia.

Nella cultura viennese dell’epoca, la teoria freudiana del trauma reale impatta contro un muro di resistente.

Freud si trova solo, viene criticato, accusato di esagerare, di inventare. Occorre tenere conto di come Freud sia sempre stato un giovane ambizioso.

Egli proviene da un’umile famiglia di origine ebraica e sogna di potersi un giorno riscattare raggiungendo fama e prestigio in ambito medico.

Le reticenze con cui è accolta la sua scoperta lo allarmano molto.

È preoccupato di perdere l’appoggio delle famiglie borghesi viennesi che compongono la sua principale clientela.

Affermare che gli abusi sui bambini sono reali significa mettere in discussione il ruolo della famiglia borghese e Freud non vuole rischiare la sua posizione o la sua carriera.

La pressione sul giovane medico è troppo forte ed egli fa un passo indietro.

Un passo che cambierà per sempre la storia della psicoanalisi.

Vittime che vengono additate e accusate di mentire: l’inversione di colpa

Nel 1905, Freud dà alle stampe tre saggi sulla teoria sessuale.

In tale opera dichiara che molti dei suoi pazienti stanno rievocando fantasie sessuali inconsce piuttosto che esperienze di abuso reale.

Secondo il nuovo Freud, i racconti dei suoi pazienti non sono reali, rappresentano invece dei desideri inconsci, proiezioni della loro psiche perversa. Il cambio di rotta freudiano comporterà conseguenze devastanti per moltissimi anni a seguire.

Il termine isteria che un tempo aveva descritto sofferenze autentiche e concrete si trasforma in un etichetta di esagerazione e teatralità.

Le donne che denunciano abusi vengono ora bollate come isteriche e le loro storie sminuite e invalidate.

Per anni, la verità rimane sepolta sotto il peso del dogma freudiano.

Per molte persone abusate, al dolore del trauma si aggiunge anche lo sconforto e la vergogna di non essere credute.

Il tradimento di Freud porta alla cosiddetta dinamica di inversione della colpa.

Il colpevole non è più l’abusante ma la donna isterica che diffama l’irreprensibile padre di famiglia.

Nella pratica della terapia, le vittime di abuso anziché essere prese sul serio, supportate e aiutate a guarire vengono ripetutamente spinte a esplorare dinamiche psichiche che non hanno nulla a che fare con la realtà dei loro vissuti.

Il complesso di Edipo: un’interpretazione erronea del mito

Lo stesso complesso di Edipo, il cuore pulsante dell’impianto teorico freudiano, rappresenta una palese inversione della colpa.

La celebre interpretazione freudiana del mito si focalizza sul parricidio di Edipo, ma non prende minimamente in considerazione che prima che Edipo uccisa il padre, è il padre a voler uccidere Edipo.

Non dimentichiamo che il nome stesso Edipo vuol dire letteralmente “piedi gonfi”.

I suoi piedi sono gonfi perché il pastore a cui Laio chiede di uccidere il figlio lo appende a testa in giù a un albero con dei lacci che gli trafiggono le caviglie.

Si concentra invece sull’Edipo perverso e incestuoso – che sarebbe in ognuno di noi – che vorrebbe congiungersi sessualmente con il genitore del sesso opposto e che ci spingerebbe a produrre falsi ricordi in cui veniamo abusati dai nostri genitori.

Tornando al mito, occorre considerare che mentre Edipo non è minimamente consapevole di uccidere il padre, il padre sa benissimo che sta cercando di uccidere il figlio appena nato.

Rileggere il mito di Edipo: la tentazione del genitore narcisista

 

Oggi abbiamo raggiunto un grado di consapevolezza che ci consente di mettere fine alla adultocentrica interpretazione freudiana e di rileggere la tragedia di Sofocle in modo chiaro e autentico.

Al centro del mito poniamo non più un parricidio, ma un tentato infanticidio e un tentato figlicidio.

L’oracolo rappresenta la voce della natura che ci chiama a essere riconosciuta e accolta.

La profezia dell’oracolo che preannuncia a Laio il fatto che il figlio lo ucciderà, si congiungerà con sua moglie Giocasta ed erediterà il suo regno, rappresenta il naturale percorso di ogni famiglia.

Per ogni genitore si avvera infatti la profezia dell’oracolo perché man mano che il figlio cresce, il genitore avvizzisce, perché ogni figlio priva il genitore di una quota di amore destinato alla coppia e perché, infine, è naturale che il figlio si farà carico dell’ereditò familiare, tanto in senso materiale quanto il senso psicologico e karmico.

Laio rappresenta dunque il genitore fragile, deficitario, che mette sé stesso al primo posto, sacrificando la vita del figlio.

Laio incarna la tentazione a cui è sottoposto ogni genitore.

Trasponendo la tragedia ai giorni nostri, Laio è il genitore – madre o padre – che ad esempio abbandona il figlio per ore davanti a un tablet per dedicarsi a vari godimenti.

In relazione all’argomento, risulta estremamente significativo realizzare come Freud sia il primo dei genitori a cadere nella tentazione di Laio.

Freud che sacrifica i suoi pazienti per non mettere a repentaglio il proprio successo sociale è Laio.

Freud che porta i propri pazienti a sentirsi in colpa, dicendo loro di affermare il falso, è Laio

Freud che acceca i propri pazienti, confondendo realtà e fantasia, è ancora Laio.

Freud non ha saputo o non ha voluto vedere che la tragedia di Sofocle rappresenta un terribile ammonimento a non cadere nella tentazione del genitore narcisista, che non accetta di morire nell’Ego per dedicare la propria vita ai figli.

Gesù parla di tale tentazione quando dice: “Se il granello di frumento, cadendo in terra, non morrà, rimarrà esso solo. Ma se morrà, porterà gran frutto”

Edipo piedi gonfi, che distrutto dai sensi di colpa, si cava gli occhi con le sue stesse mani, rappresenta la ricaduta del esnso di colpa e dell’oscurità sui figli del genitore narcisista.

In effetti, l’esperienza terapeutica ci mostra come i figli che non vengano amati dai genitori si sentano in colpa perché pensano di non meritare il loro amore, pensano di essere sbagliati, pensano di essere colpevoli.

Ripeto che la motivazione che mi spinge a divulgare queste verità non è il giudizio, ma il discernimento.

Ognuno di noi porta un messaggio speciale

Nonostante i suoi gravi errori, va riconosciuto al padre della psicoanalisi il merito di aver messo nero su bianco le sue prime coraggiosissime teorie. È bene continuare a divulgare le pericolose dinamiche descritte in questo contributo perché incredibilmente ancora oggi gli insegnamenti di Freud risultano i più studiati nelle università di psicologia di tutto il mondo

Per concludere, qualsiasi terapeuta veramente consapevole sa che dietro ogni libro c’è una persona e che dietro a ogni persona c’è n libro.

Pensate davvero che possa essere messa a punto un’unica teoria che possa spiegare la verità della mente umana.  

Certo che no. Poiché l’essenza dell’uomo consiste proprio nel non avere un’essenza.

Al grado di consapevolezza in cui ci troviamo, risulta opportuno saper vedere nelle teorie degli utili spunti di riflessione e di ispirazione, ma non un qualcosa che possa spiegare la mente di ogni singolo essere umano.

Per molti anni, moltissimi terapeuti hanno individuato nel complesso di Edipo freudiano la teoria attraverso la quale poter spiegare la mente una volta per tutte.

Ad oggi possiamo finalmente comprendere come ad ogni persona occorra scoprire una nuova teoria unica e irripetibile.

Ognuno di noi porta in sé un messaggio speciale in grado di accrescere la consapevolezza dell’intera umanità. Se così non fosse un’intelligenza artificiale potrebbe benissimo prendere il posto di noi terapeuti.

Tali riflessioni ci portano a realizzare come tutto l’impianto teorico psicoanalitico riesca a spiegare approfonditamente e dettagliatamente una sola mente: quella dello stesso Freud.

 

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