Attraverso il discorso della pianura, Gesù permette la nascita del guerriero di luce, in nuovo essere con il potere di fronteggiare e dissolvere l’oscurità e il male.
Il cuore di tali insegnamenti si condensa nelle due profondissime esortazioni esoteriche: “Benedici chi maledice” e “Porgi l’altra guancia”
Porgi l’altra guancia. La via per rendersi immuni alla negatività degli altri
Questo potentissimo insegnamento viene largamente frainteso dai più e nell’accezione in cui viene frainteso può, a ragione, risultare accettabile.
Ma chiariamo subito che con “Porgi l’altra guancia”, Gesù non sta insegnando il masochismo, non sta consigliando di subire passivamente le prepotenze delle persone inconsapevoli e violente.
Anzi, al contrario sta mostrando la via per rendersi immuni alla negatività altrui.
In realtà, con questa espressione il grande maestro ci incita a lotta ma non contro i fratelli posseduti dall’oscurità, bensì contro l’oscurità stessa che li tiene in ostaggio, istruendoci a diventare potenti guerrieri di luce.
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Entriamo subito nel vivo del tema.
Rispondere all’oscurità con la luce
Per comprendere appieno le sue parole, dobbiamo ricordare come Gesù raccomandasse continuamente, usando a volte una certa dose di ironia, di non interpretare i suoi insegnamenti dal punto di vista del contenuto ma del processo.
Marco si esprime in modo esplicito sull’approccio esoterico di Gesù quando dice: “ Senza parabole non parlava mai a loro. Ma ai discepoli in privato spiegava ogni cosa”.
Occorre comprendere che Gesù non sta incoraggiando i discepoli a farsi schiaffeggiare. L’immagine dello schiaffo va intesa come una figura che serve a promuovere un atteggiamento relazionale che non ceda alla negatività, che sappia rispondere all’oscurità dell’Ego con la luce della consapevolezza.
Il nucleo del concetto è molto semplice.
Prova a immaginare la tua giornata come un Tao. Essa conterrà sempre aspetti di luce e aspetti di ombra. Ogni giorno che vivrai non potrai non incontrare una dose più o meno elevata di oscurità. Per affrontare questa realtà hai a disposizione solo due possibilità: puoi scegliere se rispondere all’oscurità con altra oscurità oppure con la luce.
Se risponderai con l’oscurità, genererai sofferenza innanzitutto in te stesso e in secondo luogo nel prossimo. Mentre se risponderai con la luce, donerai pace a te stesso e al prossimo. Rispondere pacificamente alla rabbia significa mettere in atto un atteggiamento di sano egoismo, poiché la persona che sia posseduto dall’Ego potrà farti soffrire solamente se riuscirà a renderti come lei.
Solamente se riuscirà a tirarti dentro alla sua paranoica vibrazione di negatività.
In tal senso, come insegna il padre spirituale Thích Nhất Hạnh , occorre fare un’importante distinzione.
Quando un guerriero di luce non reagisce a chi si dimostra aggressivo, non sta reprimendo la propria rabbia, non sta trattenendo le proprie emozioni negative poiché nel suo mondo interiore c’è solo pace, compassione e serenità.
I pericoli di reprimere la rabbia
In psicoanalisi sappiamo quanto sia pericoloso reprimere la rabbia.
Sappiamo come questo atteggiamento ferisca l’autostima di una persona, ne blocchi l’evoluzione personale e generi importante sintomi psicosomatici.
Per tanto, per coloro che non sono ancora giunti a trascendere le emozioni basse, è vivamente consigliato di esprimerle ed elaborarle.
Solo in questo modo potranno giungere a non essere schiavi.
Inoltre, occorre considerare che la rabbia, così come ogni altra emozione, se vissuta in modo sano, svolge una sua funzione psichica. Come è noto, lo steso Gesù manifesta apertamente la propria rabbia con i cambiamonete e i venditori di colombe nel mercato. La rabbia diventa distruttiva soltanto quando esce dai suoi canali fisiologici, quando è repressa, quando è estrema, quando è cronica o proiettiva.
I nostri studi ci dicono che la rabbia malata deriva dalla paura proiettiva e che tale paura deriva dalla mancanza di consapevolezza.
Consapevolezza: la vera forza del Guerriero di Luce
La forza del guerriero di luce risiede appunto nella consapevolezza. Egli conosce le trappole della vita umana e non giudica nessuno poiché sa che non esiste né colpa né cattiveria ma soltanto ignoranza e miseria spirituale.
Il guerriero di luce non applica teorie astratte ma sperimenta tali verità in sé stesso e attraverso la pratica quotidiana perfeziona ogni giorno di più le proprie armi psichiche.
I guerrieri di luce sono pochi, ma stanno aumentando.
Anche se nel tempo si sta manifestando una nuova coscienza emergente, di livello superiore, ad oggi la maggioranza vive ancora sotto l’impero dell’Ego e dell’ignoranza spirituale.
Ciò che avviene nella maggioranza, infatti, è che all’oscurità si reagisca in automatico generando altra oscurità.
Questo è il significato del canto iniziale di Giovanni: “La luce risplende nelle tenebre, ma le tenebre non l’hanno accolta”.
Oscurità e luce sono dentro di noi
Cerchiamo di addentrarci nelle principali psicodinamiche sottese a tale immagine.
Possiamo immaginare un certo livello del sé come un Tao. In ognuno di noi risiedono una sfera di oscurità e dolore che chiameremo Ego e una sfera di luce e pace che chiameremo Anima.
Tutti i traumi della nostra vita, tutte le nostre ferite emotive si condensano nell’Ego.
L’ego è paranoico e ansioso e lavora affinché nel futuro non debbano ripetersi i traumi del passato.
Ma così facendo allontana l’uomo dalla verità, dalla vitalità e dalla pace del presente. E allontanandolo dal presente, lo allontana dalla benedizione del perdono giacché essere nel presente significa già essere nel perdono.
Quando l’Ego si attiva, produce nella persona un pattern attacco-fuga. La persona attivata nell’Ego tende a chiudersi, a fuggire o ad attaccare verbalmente e fisicamente. Tale meccanismo è impotente in ogni suo intento.
Una madre vorrebbe arginare l’aggressività del figlio attraverso una reazione egoica ma non fa altro che rafforzare quel comportamento.
Una persona nel timore di essere abbandonata dal partner reagisce in modo egoico e porta a effetto suo malgrado esattamente ciò che avrebbe potuto evitare.
È così via, nel piccolo come nel grande, fino a giungere alle manifestazioni egoiche più mostruose e fallimentari come la guerra.
Quando l’Ego incontra l’Ego
Ciò che attiva in modo più intenso l’Ego è entrare in contatto con la vibrazione di un altro Ego. Nelle relazioni umane non consapevoli accade in automatico che si reagisca a un Ego attivo attivando il proprio. Si tratta della primitiva legge del Taglione che Gesù ci insegna a superare: se tu ti arrabbi, io mi arrabbio; se tu mi svaluti, io ti svaluto, se tu mi attacchi, io ti attacco, se tu ti chiudi, io mi chiudo e così via. A questo livello, come dicevano i Sufi, rimaniamo una macchina, un automatismo umano.
In sostanza non ci siamo, non siamo presenti, non scegliamo, siamo soltanto una reazione passiva. Siamo posseduti, siamo burattini nelle mani della nostra storia.
Quando il Guerriero di Luce incontra l’Ego
Il guerriero di luce, al contrario, davanti a un Ego attivo non reagisce come un automa, ma risponde con la presenza spirituale, risponde con la luce della Consapevolezza, risponde in modo animico.
Il guerriero di luce vede senza sforzo che dietro a un Ego attivato si nasconde un bambino impaurito. Per tanto, di fronte alla manifestazione della distruttività prova compassione. Egli valorizza chi lo svaluta, porge l’altra guancia, benedice chi male-dice.
Egli non reagisce quindi, ma risponde. Egli non è un automa. Egli distilla un’evoluzione spirituale da donare a sé stesso e all’universo.
I miracoli del Guerriero di Luce
In alcuni casi, un guerriero di luce può compiere dei miracoli. Il miracolo avviene quando il guerriero di luce guarisce una persona posseduta.
Una persona è posseduto dal proprio Ego quando dice cose che non pensa, quando fa cose che non avrebbe fatto, quando il suo volto appare quasi irriconoscibile.
Questo avviene quando la persona non è consapevole, non è presente.
Quando una persona è posseduta con il proprio Ego si identifica con esso. Quando si reagisce in modo egoico a una persona identificata con il proprio Ego, si spinge quella persona a identificarsi ancora più profondamente con il proprio Ego.
Ma quando rispondiamo in modo animico all’Anima di una persona identificata con il proprio Ego, possiamo ricordare a quella persona di essere originariamente ed essenzialmente un essere animico.
Questa tecnica permette talvolta di guarire una persona posseduta.
Solo un guerriero di luce potente è in grado di liberare una persona da uno spirito impuro. Quando i discepoli chiedono al maestro perché non sono stati in grado di liberare una persona da uno spirito impuro, egli risponde che alcuni demoni possono essere vinti solamente attraverso la preghiera, che è la parola con cui Gesù si riferisce alla meditazione.
Meditazione e preghiera: ecco come radicarci nel presente
Solo meditando, solo attraverso la preghiera possiamo radicarci nel presente in modo così profondo da riportare un fratello perso nella mente e nel tempo verso la nostra stessa dimensione di pace e verità.
La verità porta al Presente e al Perdono, così come il presente e il perdono portano alla verità.
La mancanza di verità porta al tempo e alla paura così come il tempo e la paura portano verso la mancanza di verità.
Portare a valore il negativo, l’altro potere del Guerriero di Luce
Un altro formidabile potere del Guerriero di luce è la possibilità di trasformare il piombo in oro, di portare cioè a valore la negatività.
In psicoanalisi sappiamo che non possiamo soffrire se non per ciò di cui abbiamo già sofferto. L’Ego dell’altro può farci male soltanto attraverso il nostro Ego. Più è potente il nostro Ego e più risultiamo proni alle vibrazioni negative altrui. Se fossimo privi di Ego, infatti, saremmo buddha immuni da ogni sofferenza. Per questo Jung rivolgeva questa esortazione ai suoi pazienti:
“Quando qualcuno è in grado di creare disagio nel tuo cuore, ringrazialo. Devi ringraziarlo perché quella persona ti sta dando la possibilità di contattare un lato di te non risolto, un lato di te del quale hai bisogno di prenderti cura“.
La persona spiritualmente non evoluta, quando viene turbata da qualcun altro, reagirà con una risposta esterna e concreta di attacco-fuga. Tale atteggiamento, come abbiamo visto, innescando un’escalation relazionale di reazioni egoiche, non fa che generare maggiore oscurità.
Il guerriero di luce si comporta diversamente da quanto abbiamo appena descritto.
Se viene turbato da qualcuno si rende immediatamente conto che quel turbamento costituisce un varco prezioso verso una maggiore comprensione di sé stesso e verso un’ulteriore evoluzione spirituale.
Egli riconosce che se fosse stato completamente risolto non avrebbe avvertito nessuna inquietudini.
Egli riconosce volentieri di dover lavorare su sé stesso, sulle proprie ferite interiori. In questi frangenti, quindi, le forze del guerriero non convergono verso una reazione esterna e concreta, ma vengono incanalate verso la comprensione e la cura del proprio mondo interiore.
A tal proposito si narra che Santippe, la moglie di Socrate, fosse una donna dura e aggressiva e che il filosofo ringraziasse gli dei per avergliela mandata. Socrate, infatti, sentiva che le prove a cui lo sottoponeva quella donna lo avrebbero aiutato ad accrescere la propria saggezza.
Questo è un esempio di come un Guerriero di Luce sia un alchimista capace di tramutare il vile piombo in oro, le difficoltà relazionali in elevazione spirituale.
L’occasione offerta dal Perdono
Il Guerriero di Luce ha compreso inoltre come perdonare l’altro costituisca un varco privilegiato per perdonare sé stesso. Perdonare non teoricamente o mentalmente, ma nel corpo. Perdonare davvero.
MI spiego meglio.
In psicoanalisi si dice che l’unico insulto che non scivola via, l’unico insulto che colpisce davvero il bersaglio è quello che l’aggressore prende dalla testa della vittima, mette in bocca e risputa contro la vittima stessa.
Ma se l’insulto non viene preso dalla testa della vittima non avrà nessun peso, nessun effetto.
Quindi le uniche accuse che hanno il potere di ferirci dall’esterno sono quelle che rivolgiamo in modo più o meno inconscio a noi stessi. Il guerriero di luce sa anche che il giudizio e il perdono sono estensivi. Estensivi al punto di dissolvere i confini che distinguono ciò che è dentro da ciò che è fuori.
Nel profondo, il guerriero di luce è giunto a vedere come il giudizio e la pace non riguardano davvero i fatti, i contenuti, ma solo la posizione spirituale, il modo di stare al mondo.
O si è dentro il giudizio e allora ci sentiamo sempre colpevoli insieme al prossimo.
Oppure abbiamo trasceso il giudizio e allora vediamo sempre innocenti noi stessi e il prossimo.
Questo è il significato profondo delle seguenti istruzioni di Gesù: “Quando vi mettete a pregare, se avete qualcosa contro qualcuno, perdonate affinché il padre vostro che è nei cieli perdoni voi.
E ancora :”Non giudicate per non essere giudicate, perché col giudizio con cui giudicate sarete giudicate e con la misura con la quale misurate, sarete misurati”.
Cari amici, ognuno di noi può ed è chiamato dal proprio Sé profondo a trasformarsi in un bellissimo e potente Guerriero di Luce.
Lo scarto tra la felicità e l’infelicità è la bussa che ci è stata data per orientarci verso tale meta.
Vi ricordo che è possibile partecipare a dei gruppi di psicoterapia e di crescita personale sia online sia in presenza qui nel centro di psicologia e psicoterapia Il Filo di Arianna, a Roma Prati, prenotando un appuntamento tramite un messaggio whatsapp al 3926560624
Grazie dell’ascolto, vi auguro una buona giornata.