La pandemia da Coronavirus, scoppiata ormai da più di un anno, ha sconvolto le nostre esistenze, cambiando radicalmente le nostre abitudini. Quando è stato proclamato il lockdown nazionale, una quarantena estesa all’intera penisola con l’intento di ridurre i contatti e arginare così il contagio, ci siamo ritrovati chiusi in casa, privati della possibilità di uscire se non per bisogni o urgenze particolari. All’improvviso, abbiamo dovuto rinunciare a tante attività che riempivano le nostre giornate: il lavoro in ufficio, la pausa pranzo con i colleghi, l’uscita serale per bere una birra con qualche amico, qualche ora dedicata a noi stessi andando in palestra.
La nostra casa ci si è stretta addosso, rassicurante e soffocante allo stesso tempo.
La stessa situazione la viviamo nel momento in cui la nostra regione (o città) finisce in zona rossa. Limitazione degli spostamenti, attività chiuse, necessità di evitare il più possibile di uscire dal proprio ambiente domestico. La precedente esperienza collettiva ci ha insegnato, a nostre spese, che tutto questo può rendere molto difficile la convivenza con il proprio partner. A dimostrare che non si tratta soltanto di un’impressione personale ci sono i titoli dei giornali che hanno messo in evidenza un dato allarmante: dopo il lockdown, in numerosi paesi del mondo, c’è stato un picco delle richieste di separazione e divorzio. In Italia, a quanto pare, non si è verifica qualcosa di simile, almeno secondo quanto emerge da uno studio dell’Associazione Diritto e Psicologia della famiglia.
Questi dati, tuttavia, secondo gli esperti vanno interpretati, letti secondo un’ottica molto particolare.
Il calo delle richieste di divorzio si legherebbe non tanto a un ritrovato affiatamento nelle coppie, quanto all’impossibilità per molti di affrontare le spese legali di un simile procedimento. Dietro questo picco in negativo, dunque, ci sarebbero le difficoltà economiche.
Difficoltà di coppia al tempo del Covid-19
Come evidenziato in un altro articolo di questo blog dedicato alle difficoltà di coppia, nella vita a due è del tutto normale affrontare dei periodi di crisi, in particolare quando uno o entrambi i partner si trovano di fronte a una situazione nuova e imprevista. Situazioni comuni come la perdita del lavoro, un lutto improvviso ma anche il lieto evento della nascita di un figlio atteso e desiderato comportano apportano dei cambiamenti che possono destabilizzare il rapporto, minando quel particolare equilibrio che si era creato nella coppia.
In una situazione fuori dal comune come quella che stiamo vivendo, in cui ci si trova spesso spiazzati e privi di punti di riferimento, incapaci di una progettualità, è del tutto normale che anche le coppie più rodate e stabili possano andare incontro a dei cedimenti e le dinamiche di coppia possono cambiare.
La convivenza forzata h24 può essere molto più difficile di quel che si pensa. Innanzitutto per il fattore spazio. Non tutti abbiamo a disposizione una casa grande, con ambienti diversificati in cui svolgere le diverse attività e, magari, prenderci qualche momento per noi. Non tutti abbiamo a disposizione uno sfogo esterno, un giardino, un terrazzo o un semplice balcone.
Avere poco spazio a disposizione può generare in molte persone una sensazione di forte claustrofobia. Si finisce con il sentirsi in trappola e questa sensazione può ingenerare uno stato di forte tensione, nervosismo e quindi una maggior difficoltà nel gestire lo stress e le situazioni stressanti.
A questo bisogna aggiungere i problemi di carattere economico.
Molte attività sono chiuse a causa delle restrizioni e delle norme legate al contenimento della pandemia. Tante persone sono finite in cassa integrazione, hanno perduto il lavoro o si sono ritrovate a guadagnare molto meno rispetto al periodo precedente, con un forte impatto sull’economia domestica e sul proprio stile di vita. Questa condizione causa un forte disagio che è alla base di discussioni e scontri con il proprio partner.
Cosa fare allora quando ci si trova a dover affrontare una convivenza forzata e prolungata?
Prendersi cura della relazione durante la quarantena: consigli pratici
Ricostruire una propria routine
In una situazione di forte spaesamento dovuta all’eccezionalità della situazione che stiamo vivendo, un consiglio utile nell’immediato è quello di ricostruire una propria routine.
Le abitudini, le azioni che compiano ogni giorno con regolarità ci rassicurano, dandoci dei punti fermi a cui ancorarci.
Provate allora a ricostruire le vostre abitudini consuete: svegliatevi alla stessa ora al mattino, vestitevi e truccatevi come se doveste andare a lavoro in ufficio e non restare a casa davanti al computer, svolgete le varie attività quotidiane, insieme o da soli.
Anche avere abitudini in comune aiuta a sostenere meglio un periodo di “clausura” in casa e a rafforzare il legame di coppia, l’intimità e la reciproca comprensione. Potreste parlarne insieme e confrontarvi, mettendo insieme le vostre diversità per un punto d’incontro. Potrebbe essere un momento di relax sul divano a guardare un film, una cena “romantica” cucinata insieme trovando le ricette in un vecchio libro (o su internet) ma anche, semplicemente, l’andare a dormire insieme alla stessa ora, ritrovandosi dopo una lunga giornata.
Trovare tempo solo per sé stessi
Stare in casa tutto il giorno, senza avere dei momenti di evasione, può indurci nell’errore di credere che poiché si convive e si sta sotto lo stesso tetto, allora bisogna stare in contatto costantemente, sempre vicini.
Perché una relazione funzioni, in ogni situazione, è importante che i due partner possano mantenere una propria autonomia e individualità. Entrambi devono potersi ritagliare del tempo che sia solo e unicamente per sé, dedicato a un hobby o un passatempo che lo appassiona e lo arricchisca o a un’attività che sia solo sua.
La vita di coppia dovrebbe poter funzionare secondo il ritmo di un respiro, il respiro della coppia. C’è un momento di inspirazione, quando l’aria entra nei polmoni, che corrisponde al tempo della condivisione, dello stare insieme, scambiando reciprocamente affetto, tenerezza, complicità, svolgendo attività che appassionano entrambi.
Ma c’è anche il momento dell’espirazione, quando l’aria esce dai polmoni, che è il tempo della distanza, il momento in cui ci si allontana dall’altro per vivere esperienze e situazioni nuove. Esperienze che poi, riportate all’interno dell’universo rappresentato dalla coppia, aiutano a cementare il rapporto, arricchirlo, renderlo fecondo e vivo per entrambi.
Nonostante la quarantena e l’impossibilità di uscire, questo tipo di esperienze possono ancora essere svolte.
Non si tratta, infatti, di scalare una montagna o percorrere tutto il cammino di Santiago, ma semplicemente di qualcosa che possiamo fare da soli e che allarga il nostro orizzonte: vedere un film, leggere un libro, ascoltare l’album del nostro cantante preferito, sperimentare una nuova ricetta, ma anche semplicemente svolgere il nostro lavoro.
L’importante è avere la possibilità di fare qualcosa da soli, senza l’altro.
Essere presenti, non solo fisicamente
Essere fisicamente presente in un luogo non significa sempre esserci. Nella coppia, una situazione davvero terribile è quando i partner sono vicini dal punto di vista fisico, basta allungare una mano per sfiorarsi, ma si sentono emotivamente distanti, come se ci fosse un abisso profondo tra di loro.
Accade spesso, purtroppo, che nel timore di essere giudicati oppure di rappresentare un peso per l’altro, ci si chiuda in sé stessi, tenendo per sé pensieri, dubbi, paure, preoccupazioni. Questo atteggiamento, a lungo andare, genera una mancanza di comunicazione che allontana i membri della coppia.
Questa antitesi forte tra vicinanza fisica e distanza mentale è insopportabile e può far crollare la coppia.
Per questo è bene esserci interamente, con tutti sé stessi, condividendo non soltanto le gioie ma anche i dolori e le preoccupazioni, trovando nell’altro un compagno e un sostegno e mettendosi nella condizione di poterlo accogliere.