Chiunque intraprenda un percorso di psicoterapia, si rivolge al terapeuta portando con sé una domanda esplicita. Di solito, il bisogno di un consulto nasce da un senso di malessere.
Il paziente (o la paziente) racconta di provare dei fastidi, descrive dei sintomi che lo affliggono e non gli consentono di vivere normalmente la propria quotidianità.
Dopo alcune sedute, attraverso lo scambio, ecco che al di sotto di quei disturbi comincia a delinearsi in modo più chiaro il disagio che l’individuo è chiamato ad affrontare: il conflitto di cui non si è pienamente consapevoli e che causa la sofferenza.
Quella è la domanda latente, a cui dobbiamo rispondere.
Capita spesso di incontrare pazienti donne che arrivano nello studio di psicoterapia, raccontando di un disagio sorto nell’ultimo periodo. Provano un senso di nervosismo e irrequietezza di cui non riescono a spiegarsi l’origine, che sembra essere scaturito dal nulla. Talvolta, il tono dell’umore è così basso che sfiora la depressione. Altre manifestano un’improvvisa esplosione del desiderio sessuale, appetiti quasi fuori controllo, che potrebbero indurle anche a cercare soddisfazione al di fuori delle mura domestiche, in rapporti di tipo extra-coniugale.
Nessuna di loro riesce a individuare l’evento scatenante. Ma, indagando in modo più approfondito, si comprende che tutti questi sintomi così diversi tra loro hanno un punto in comune. Hanno cominciato a manifestarsi subito dopo l’inizio della menopausa.
Menopausa: a metà tra il corpo e la mente
Purtroppo, spesso, la menopausa è un tema di cui non si riesce a parlare apertamente. Su di esso cala un velo di imbarazzato pudore, come fosse qualcosa di cui vergognarsi, pur trattandosi di un evento del tutto naturale e fisiologico.
Molte donne faticano a convivere con questa nuova realtà con cui devono necessariamente fare i conti.
La menopausa, come sappiamo, è il momento in cui si conclude la fase fertile della vita di una donna. Un cambiamento, legato alla cessata produzione di ormoni femminili da parte delle ovaie, che porta alla rottura di un equilibrio precedente e dà luogo ad una serie di sintomi e disturbi ben noti:
- Vampate di calore
- Insonnia e altri disturbi del sonno
- Irritabilità e nervosismo
- Stanchezza, maggior affaticamento
La gran parte di questi disturbi stanno a metà tra il piano del corpo e quello della mente, tra il fisico e lo psicologico.
Il fatto è che la menopausa ha un enorme valore simbolico, che va a toccare l’identità stessa della donna che entra in questa nuova fase dell’esistenza. Con la fine del periodo fertile, infatti, si esaurisce la funzione generativa della donna, la sua capacità di dare la vita.
Questo vuole dire doversi confrontare con la perdita di qualcosa che non tornerà mai più.
Significa vivere e sentire nel proprio corpo la giovinezza e la bellezza che sfioriscono, il tempo che scorre via e ci avvicina a un’altra fine, portando con sé l’angoscia di morte.
Gli effetti della menopausa sulla sessualità
C’è un altro importante aspetto da tenere in considerazione quando si parla dell’ingresso nella menopausa: quello della vita intima e della sessualità.
Le modificazioni ormonali, con il calo degli estrogeni, incidono sulla sfera sessuale, a partire dalla libido. Di solito, le donne che entrano nella menopausa percepiscono un venir meno del desiderio sessuale, anche connesso alle trasformazioni subite dal loro corpo.
La menopausa, infatti, coincide con il venir meno della spinta biologica alla procreazione. Il corpo si adatta a questa nuova condizione, dimostrandosi meno predisposto all’approccio fisico e ai rapporti con il proprio partner.
I livelli di eccitazione sono più bassi. La ridotta produzione di estrogeni e progesterone comporta secchezza causata della mancata lubrificazione. Le pareti stesse dell’organo sessuale (la vagina) si fanno più spesse e meno elastiche. Tutte queste modificazioni possono comportare una certa difficoltà nell’avere rapporti sessuali ma anche farli risultare dolorosi piuttosto che piacevoli e soddisfacenti.
Inoltre, anche l’immagine che hanno le donne di sé può incidere sul desiderio. I sintomi che si provano possono indurle a sentirsi meno attraenti e desiderabili.
Tutto questo ha un impatto sulla serenità e la qualità di vita della donna e più in generale della coppia, laddove la componente sessuale ha una sua importanza, per tuti i significati che sono connessi all’intimità fisica.
Purtroppo, questo induce molte donne a non parlare apertamente con il proprio marito o compagno di quanto stia loro accadendo. Il timore di non essere comprese, la vergogna, la possibilità di ottenere una reazione molto negativa fa sì che diverse donne tacciano sulla menopausa, nascondendo quel che stanno affrontando. Altre arrivano al punto di sottoporsi a terapie atte a ritardarne gli effetti, col rischio di compromettere la propria stessa salute.
Interventi di questo dico molto ci dicono sui processi di negazione in atto, sulla volontà di ingannare sé stessi, quasi a voler fermare lo scorrere del tempo, impedendo che la natura faccia il suo corso.
Paradossalmente, in alcune situazioni, può accadere anche tutto l’opposto. Questa nuova fase di vita, slegata dall’esigenza della procreazione, può consentire ad alcune donne di riscoprire la propria sessualità e il piacere che ne deriva.
La consapevolezza del passare del tempo rappresenta una sorta di shock esistenziale. Qualcosa che porta a comprendere come si dovrebbe mettere a frutto quello che abbiamo a disposizione, godere del momento, portare a valore l’esperienza che viviamo.
Proprio nel momento in cui il corpo sembra meno predisposto a esplorare e sperimentare, la donna può riscoprire il piacere del corpo.
Affrontare serenamente la menopausa
La menopausa viene troppo spesso intesa soltanto come la fine di qualcosa. In verità, si tratta dell’inizio di una nuova fase della vita, che deve essere compresa e accettata. Può non essere semplice.
Siamo di fronte a un vero e proprio lutto, che chiede di essere rielaborato. La donna, infatti, deve dire addio per sempre a una parte di sé e ricostruire la propria identità su basi nuove, ricercando un equilibrio diverso da quello su cui ha basato la propria esperienza precedente.
In questo, la psicoterapia può aiutare molto.
Compito del terapeuta è quello di accompagnare la donna in questo cammino di consapevolezza. Aiutarla, con gli strumenti più adatti, a comprendere la portata simbolica della menopausa.
Occorre cambiare prospettiva sulla menopausa.
Non concepirla come qualcosa di negativo, che porta con sé soltanto sofferenza e difficoltà, ma piuttosto come straordinaria occasione di crescita e arricchimento personale.
È un po’ come l’ansia, comunemente concepita come un mostro da combattere. In realtà, si tratta di un campanello d’allarme, di un segnale inviatoci dalla nostra psiche per scuoterci da dentro e invitarci a cercare di vivere in modo autentico, a prenderci cura di noi stessi.
La menopausa ha un valore simile: è una chiamata a riscoprire sé stesse, a cercare dentro di sé preziose risorse.
In questo senso, l’età matura può diventare una seconda giovinezza. Un’epoca della vita in cui si riesce a dare senso e valore ai momenti, a capire ciò che conta davvero, a investire tempo ed energie in ciò che ci fa stare bene, vivendo in modo più intenso e pieno.