Quanto spesso ti capita di sentirti solo?

Magari hai tanti amici, con cui esci più o meno di frequente, per una birra o per mangiare una pizza.

Eppure, anche in quei momenti, quando sei circondato da chiacchiere e risate, la sensazione di essere isolato, lontano da tutto e da tutti, non ti abbandona.

È come se fossi intrappolato in un luogo buio, dove nessuno riesce davvero a raggiungerti, come se la tua voce non potesse essere ascoltata da nessuno.

La psicoterapia di gruppo può essere la chiave per uscire da questo senso di solitudine attraverso l’incontro autentico con l’altro.

Nel contesto del gruppo di terapia, infatti, si può trovare uno spazio di ascolto e confronto in cui sentirsi davvero accolti, ascoltati e compresi.

Qui, in mezzo ai tuoi “compagni di viaggio” puoi scoprire che non sei solo nel tuo dolore e nella tua angoscia: ci sono altri, come te, che stanno affrontando (e vincendo) i loro demoni.

Ogni persona porta con sé una storia, un’esperienza in cui puoi riconoscerti, trovando conforto nel sapere che non sei l’unico a confrontarti con il disagio.

Ma c’è di più.

Sapere di avere qualcuno accanto, di poter contare sul supporto reciproco tra i membri del gruppo, ti permette di procedere con fiducia sul cammino della guarigione.

La terapia di gruppo è un’opportunità unica e accessibile per chiunque voglia lavorare su se stesso, migliorare il proprio benessere emotivo e relazionale e ritrovare un senso di appartenenza e connessione.

I costi di una terapia di gruppo, infatti, sono generalmente più contenuti rispetto alle sedute di psicoterapia individuale, rendendo questo percorso più sostenibile per molte persone, che a causa di onorari elevati, potrebbero rinunciare all’idea di intraprendere o proseguire un percorso.

La psicoterapia è troppo cara? Il gruppo di terapia come soluzione accessibile

 

La terapia di gruppo offre una combinazione vincente: un costo accessibile e un impatto profondo sul benessere emotivo, tale da produrre un cambiamento significativo nella vita di chi intraprende il percorso.

Ma perché questa forma di terapia, pur essendo abbastanza economica, è così efficace?

Il cuore della terapia di gruppo risiede in un principio universale, che ha accompagnato l’umanità per secoli: l’unione fa la forza.

Fin dai tempi più antichi, infatti, l’essere umano ha compreso che non poteva sopravvivere da solo, facendo affidamento soltanto sulle proprie forze.

Aveva bisogno del sostegno degli altri.

La collaborazione e il supporto reciproco erano le risorse necessarie per affrontare le difficoltà del quotidiano. Far parte di un gruppo, di una comunità garantiva protezione, sostegno e soluzioni ai problemi.

Questo principio è valido ancora oggi, in tutti gli ambiti dell’esistenza.

Che si tratti di quello lavorativo, dove il gioco di squadra consente di ottenere risultati migliori, o di quello sociale, in cui solidarietà e coesione consentono di costruire reti di supporto, mettere insieme le forze è un modo per affrontare e superare le difficoltà in modo più efficace.

Anche nella sfera personale ed emotiva, il gruppo crea grandi opportunità di crescita e sviluppo per tutti.

Tra i principali vantaggi legati alla dimensione collettiva, la terapia di gruppo si distingue per la sua sostenibilità economica.

Partecipare a incontri di gruppo, infatti, consente di abbattere i costi rispetto alla terapia individuale, mantenendo un’elevata qualità del percorso terapeutico.

Un terapeuta che segue più persone contemporaneamente, ha la possibilità di ridurre il proprio onorario, il cui costo viene distribuito tra i diversi partecipanti, che contribuiscono insieme a sostenere il gruppo.

Un esempio concreto?

Presso il Centro di psicoterapia Il Filo di Arianna in zona Prati, dove seguo diversi gruppi insieme alla collega Giorgiana Ciocci, si ha la possibilità di accedere ai percorsi di terapia di gruppo al costo di soli 150 euro al mese.

Gli incontri di terapia di gruppo a Roma sono settimanali, durano un’ora e mezza ciascuno e offrono non solo un prezzo accessibile, ma anche la presenza di due terapeuti qualificati, un uomo e una donna, che garantiscono una doppia prospettiva e un sostegno personalizzato.

Volendo fare un confronto, un percorso di terapia di gruppo ha un costo pari alla metà rispetto a quello individuale.

Le sedute di terapia individuale, infatti, hanno un costo medio di 70/80 euro a incontro e una durata di un’ora.

Scegliendo di partecipare a un gruppo di terapia, dunque, si beneficia di un costo notevolmente ridotto, pari alla metà rispetto a una terapia individuale, ma con una copertura terapeutica maggiore. Infatti, gli incontri settimanali hanno una durata più lunga e offrono un tempo di supporto più ampio rispetto alla tipica seduta individuale.

Inoltre, qualora il paziente avesse necessità di uno spazio da dedicare ad approfondire questioni personali, i terapeuti del gruppo sono disponibili a organizzare incontri individuali, a un costo inferiore rispetto a una sessione tradizionale.

Questo approccio flessibile consente di personalizzare il percorso terapeutico, mantenendo il tutto a una tariffa vantaggiosa.

“Mi sento solo anche in mezzo alla gente”. Perché succede e come può aiutarti la terapia di gruppo

 

La terapia di gruppo è un’opportunità per uscire dalla solitudine profonda che molte persone sperimentano, indipendentemente dalla loro situazione sociale.

Ma cosa significa sentirsi soli, anche quando si è circondati da amici, familiari e colleghi?

Il punto cruciale è che la solitudine di cui parliamo non riguarda la semplice mancanza di compagnia fisica.

Si tratta di una solitudine emotiva e esistenziale legata alla mancanza di relazioni profonde, di interazioni che permettano di esprimere autenticamente ciò che siamo.

È una solitudine che non dipende dal numero di persone intorno a noi, ma dalla qualità della connessione che possiamo instaurare.

Persone con relazioni stabili, figli, un lavoro e una vita sociale attiva possono comunque sentirsi isolate, perché non trovano uno spazio autentico dove sentirsi loro stessi e tirare fuori ciò che sentono davvero nel profondo.

In che senso?

Vorrei spiegarlo con le parole di un ragazzo, unitosi a uno dei nostri gruppi di terapia proprio per cercare di superare un senso di solitudine che non riusciva a spiegarsi.

Ho tanti amici, ma mi sento solo. Perché? Perché magari esco con loro, andiamo a berci una birra e si chiacchiera del più e del meno…”

La solitudine che proviamo non si dissolve semplicemente stando in compagnia, ma richiede un tipo di interazione diversa, più profonda. Richiede uno spazio in cui possiamo essere noi stessi senza maschere, dove possiamo esprimere emozioni vere e condividere ciò che siamo realmente, senza paura di essere giudicati.

Questo spazio lo si può trovare proprio nella terapia di gruppo, un contesto in cui ci si può aprire davvero e raccontare le proprie esperienze più intime senza alcun timore.

La terapia di gruppo, infatti, offre un ambiente protetto, dove ogni membro del gruppo ha la possibilità di condividere le proprie emozioni e difficoltà, sapendo che ciò che viene detto rimane nel contesto sicuro della sessione.

Non ci sono giudizi, solo comprensione e solidarietà.

Non solo i terapeuti devono attenersi al segreto professionale.

Anche i membri del gruppo, se vogliono entrare a far parte del gruppo stesso, devono mantenere il riserbo totale su ciò che viene detto dagli altri nell’ambito della seduta.

Inoltre, fin dal primo incontro, i terapeuti si occupano di orientare il gruppo perché si crei un clima sereno per favorire la fiducia e lo scambio tra i partecipanti, un ambiente in cui tutti possano sentirsi accolti e supportati.

Così, ogni persona ha l’opportunità di crescere, non solo grazie al supporto diretto dei terapeuti, ma anche attraverso l’interazione e il sostegno reciproco che nasce tra i membri del gruppo. Con il tempo, il gruppo diventa un luogo di condivisione autentica, dove la solitudine emotiva può essere superata grazie alla forza delle relazioni genuine e al potere del confronto sincero.

Il gruppo cura il gruppo.

Per stare bene, abbiamo bisogno di stare con gli altri, di prenderci cura insieme del nostro benessere emotivo e mentale.

Tuttavia, sembra che oggi stiamo dimenticando quanto sia fondamentale nutrire e coltivare le nostre relazioni autentiche.

Viviamo in un’epoca in cui la connessione tra le persone avviene sempre più tramite lo schermo di uno smartphone, riducendo il tempo e la qualità degli incontri faccia a faccia.

I social media, seppur pensati per avvicinarci, spesso ci allontanano, creando interazioni superficiali che non soddisfano il nostro bisogno di intimità e comunicazione autentica.

Una richiesta di amicizia su Facebook, un commento su Instagram, un’emoji scambiata su whatsapp…

Troppo spesso, queste si sono ridotte a essere le uniche forme di relazione che intratteniamo, svuotandole del valore profondo che solo un incontro reale può offrire.

Purtroppo, in un mondo che corre veloce e vive sempre più nel virtuale, ci stiamo dimenticando quanto sia essenziale creare legami veri, fatti di ascolto, di scambio, di vulnerabilità, che arricchiscano veramente le nostre vite.

Oltre 5 miliardi di persone nel mondo, il 60% della popolazione globale, utilizzano i social media, trascorrendo in media oltre 2 ore e 20 minuti al giorno su queste piattaforme. Eppure, nonostante questa onnipresenza digitale, l’isolamento sociale e la solitudine sembrano essere in aumento. Questo suggerisce che l’uso intensivo dei social potrebbe essere strettamente legato al peggioramento del nostro benessere mentale.

Sui social media, infatti, nessuno si mostra davvero per quello che è, nessuno svela la propria intimità o fragilità. Quello che prevale è il desiderio di apparire in un modo positivo e vincente. La “maschera” che ci mettiamo per ottenere approvazione e riconoscimento — misurato in like, commenti e follower — finisce per nutrire l’Ego, ma non l’anima. In realtà, questo comportamento aumenta la sofferenza interiore anziché alleviarla.

Le piccole scariche di dopamina che si ricevono dalla crescita dei numeri sullo schermo possono offrire un’illusoria sensazione di euforia, ma alla fine, la solitudine rimane.

La psicoterapia di gruppo rappresenta una realtà completamente diversa dove imparare (di nuovo) a entrare in connessione profonda con gli altri.

Terapia di gruppo. Meglio farla dopo un lavoro individuale

Al Centro di Psicoterapia Il Filo di Arianna, sconsigliamo di affrontare una terapia di gruppo come prima esperienza di psicoterapia.

Chi decide di entrare in un gruppo di terapia presso il nostro centro deve aver già fatto un percorso di psicoterapia individuale, di almeno sei mesi.

Non importa se il percorso è stato svolto con un nostro psicoterapeuta o in un altro studio.

L’importante è che ci sia stato un lavoro individuale di consapevolezza e di introspezione, che prepari alla dimensione collettiva del gruppo.

Perché è necessario questo prerequisito?

Per entrare in un gruppo di terapia, è fondamentale aver già svolto un lavoro su di sé, che consente di raggiure un grado minimo di auto-comprensione e consapevolezza.

Se hai già intrapreso e concluso un percorso individuale ma senti che c’è ancora qualcosa da risolvere – un nodo da sciogliere, un vuoto da colmare, un problema relazionale rimasto in sospeso – allora il gruppo può essere la risposta ideale.

È un’opportunità per proseguire il lavoro interiore e affrontare il tuo disagio in una dimensione diversa, che ti offre una prospettiva nuova.

 

Terapia di gruppo. Nuovi punti di vista per affrontare i propri problemi

La terapia di gruppo può essere un potente strumento di crescita, perché offre nuove chiavi di lettura e nuove modalità per affrontare i propri disagi.

Non solo avrai l’opportunità di superare il senso di solitudine, ma potrai anche vivere l’aspetto terapeutico dell’universalità: vedere che anche gli altri affrontano difficoltà simili alle tue ti aiuterà a comprendere che non sei solo nel tuo dolore.

Nel gruppo, l’inquietudine che provi viene condivisa, permettendoti di riconoscere che tutti, in modi diversi, affrontano delle sfide emotive.

Ti renderai presto conto che chi sembra avere meno problemi ha semplicemente trovato la forza di affrontarli.

Un altro aspetto fondamentale della terapia di gruppo sono le restituzioni dirette. I feedback che ricevi dagli altri partecipanti, spesso, sono più efficaci di quelli teorici dati dai terapeuti, poiché arrivano da persone che stanno vivendo esperienze simili alle tue.

Questi feedback sono molteplici, provenienti da più punti di vista, e ti forniscono spunti di riflessione che ti aiutano a vedere le cose da un’altra prospettiva.

La terapia di gruppo offre, quindi, un allargamento degli orizzonti mentali.

Ogni nuova prospettiva condivisa con il gruppo diventa un’opportunità per riflettere su te stesso e crescere.

Psicodramma e abilità relazionali
Nel gruppo si lavora non solo su un piano teorico, ma anche pratico ed emotivo.

Una delle tecniche terapeutiche utilizzate è lo psicodramma, che consente di mettere in scena, come su un palcoscenico, i propri vissuti, rivivendoli in modo diretto. Questo processo smuove emozioni più profonde, andando oltre il semplice parlare dei problemi.

Inoltre, la terapia di gruppo è un laboratorio relazionale.

Qui puoi sperimentare nuovi modi di interagire con gli altri, acquisendo abilità e competenze relazionali che non sono possibili con la sola terapia individuale, che rimane teorica.

Nel gruppo si pratica la relazione, si vivono interazioni reali e si sperimenta il supporto reciproco.

In sintesi, la terapia di gruppo è una possibilità di crescita emotiva, pratica e relazionale che può portare ad un profondo cambiamento.

 

Immagine di copertina by FREEPIK

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